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Oggi la polizia ha sgomberato con la forza il presidio NO TAV alle Novaline, la collina che costeggia l’abitato di Mattarello, alle porte di Trento. Le Novaline sono una area viticola fra le più pregiate del Trentino, la sua esposizione e la composizione del terreno sono alla base di un Cru di grande pregio. Cantina Sociale di Trento ha dedicato a quest’area una bottiglia prestigiosa  e, secondo me, da non perdere per chi abbia voglia di farsi un’idea del vino trentino: il Merlot Riserva Novaline.

Ma oggi, a difendere le Novaline dalle esplorazioni geologiche di RFI in vista del raddoppio della linea ferroviaria, c’erano solo gli attivisti NO TAV, che la stampa ha liquidato sbrigativamente rubricandoli come “alcuni contestatori“. Dove erano i contadini? Dove era Consorzio Vini? Dove era Cantina Sociale di Trento? Dove era il suo presidente, il mitico avvocato Elvio “Dartagnan” Fronzan? Dove erano gli wine lover che frequentano assiduamente le seratine, dj set included, durante le quali ci si baloccheggia astrattamente con il naso degustativo e il cazzo duro dentro espansivi e orgasmatici bicchieri di Merlot Novaline? Dove era il Trentino civile e identitario, che ha lasciato soli i quattro contestatori del movimento NO TAV a rappresentare un’idea di #territoriocheresiste? Dove?

Perché in Trentino non si è mai riusciti a costruire un movimento di difesa territoriale socializzata e radicata dentro, e con, le categorie dei produttori e le istituzioni municipali, come, per esempio, è capitato in Val di Susa? Ancestrale predisposizione asburgica alla sottomissione al potere autoritario o irreversibile smarrimento di senso, senso dell’identità territoriale?