Chi è agricoltore ed ha i capelli grigi non può che essere d’accordo con l’articolo di Alessandro Riganelli pubblicato su Teatro Naturale.

E’ vero, sono lontani i tempi in cui le associazioni di categoria difendevano a spada tratta le imprese associate, battagliando sui problemi più sentiti, grazie alla tenacia di un sindacato motivato e preparato e senza peli sulla lingua.
Ora queste associazioni sono diventate troppo autoreferenziali e chiuse in se stesse, anzi secondo me guardano con attenzione più al Palazzo che all’associato, nella speranza di provvedimenti legislativi che li coinvolgano in qualche modo perché come dice giustamente l’autore: “…c’è da far quadrare bilanci e portare a casa soldi…” per pagare la folta schiera di dipendenti assunti e impiegati non esclusivamente per il settore agricolo.

E così a proliferare sono “pseudo-contributi”, corsi…, pratiche burocratiche ecc… .

Il problema però è che così facendo l’agricoltura muore di burocrazia, e secondo l’autore dell’articolo, e come si fa a non essere d’accordo, sotto sotto subentra anche un certo conflitto di interessi “elefantiaco”.
Vediamo perchè.

Con l’alibi dei sussidi, secondo l’autore, ai tavoli verdi si siede un direttore di una OP (magari con un presidente figurativo) e un direttore di una Regione. Ed è così che i piani di Sviluppo Rurale, quelli finanziati dall’Unione, quelli che dovrebbero dare l’incipit alle aziende e promuovere lo sviluppo nelle aree rurali vengono scritti e gestiti. E’ così che con una stretta di mano, si ottiene: carta da rivendere (e da gestire) da un lato e placet sull’apertura di bandi per enti con ingenti somme di denaro  dall’altro, della serie “volemose bene, ce n’è per tutti”.

Se vere, queste sono considerazioni gravi! Caro Assessore Dallapicola è veramente così? Chi ci garantisce che in Trentino non ci sono questi conflitti d’interesse?

Perché noi, Regione/Provincia autonoma, non possiamo legiferare in modo che questa sempre più invadente burocrazia che fa perdere tempo e risorse preziose possa realmente diminuire invece di aumentare?