La peronospora sta devastando il vigneto trentino, da nord a sud, dal fondovalle alla collina. Sotto accusa la gestione, fra rigidità incomprensibili e deroghe tardive, del protocollo che in provincia di Trento regola la lotta integrata alle fitopatie. I contadini accusano l’assistenza tecnica, i sindacati degli agricoltori si rifugiano nell’omertoso silenzio di un’estate bastarda. Nello scenario di questo devastante mutismo, solo l’assessore all’Agricoltura Michele Dallapiccola ha accettato di farsi intervistare.

Questa la trascrizione letterale della nostra conversazione telefonica di oggi pomeriggio.

Cosimo Piovasco di Rondò: Buonasera assessore, come va?
Assessore Michele Dallapiccola: Bene, bene grazie, sono in aula ma parlo volentieri con lei.

CPR: Vengo subito al dunque per non rubare tempo prezioso alla politica delle parole: ha avuto percezione del disastro provocato dall’infezione di peronospora che sta devastando la viticoltura trentina?
AMD: Lei mi sottovaluta: ho più di una semplice percezione. La Provincia e il mio assessorato sono consapevoli della situazione: stiamo monitorando le campagne con molta attenzione e con molta preoccupazione.

CPR: Finalmente dalla PAT arriva una una buona notizia…
AMD: Non scherzi.

CPR: Assessore: il sistema di difesa della viticoltura improntato alle procedure della lotta integrata sta mostrando molto limiti, o sbaglio? Forse il protocollo è troppo rigido? O è stato applicato male? O qualcuno, in questa situazione, ci ha sguazzato?
AMD: E’ strano, fino a pochi giorni fa lei ha speso fiumi di parole per dimostrare che la nostra agricoltura era poco sostenibile, mentre ora accusa il nostro protocollo del contrario. Capisco che lei fa il suo lavoro, ma non si puo dire tutto e il contrario di tutto, solo per il gusto di essere sempre contro qualcuno e contro qualcosa. Solo per il lusso di avere un nemico al giorno.

CPR: Assessore, non ho alcun intento polemico né strumentale, mi creda…
AMD: Le credo.

CPR: Ricominciamo: quale è il suo giudizio sul protocollo di difesa integrata adottato in Trentino?
AMD: Il sistema di difesa integrata è come un grande mosaico, il più bel mosaico che oggi il Trentino si possa permettere; ma se cade un tassello crolla tutto. In questo caso, qualche tassello è stato posizionato male.

CPR: Quale tassello?
AMD: Non sta a me dirlo, faremo degli approfondimenti. Ma riconosco che in una situazione climatica come quella di questi mesi, con una pressione così forte delle fitopatie, qualcosa non ha funzionato. E, ripeto, basta un solo tassello per compromettere un lungo e serio lavoro.
Perché il modello della lotta integrata esige che tutti i tasselli della strategia difensiva siano collocati coerentemente secondo secondo un corretto principio di management aziendale, a 360°. In pratica, quando qualcosa va storto non è colpa solo dei farmaci, ma di tutte le pratiche agronomiche nel loro insieme e di chi le governa, le suggerisce o le pratica. Insomma c’è una correità di sistema. Attribuire la responsabilità del disastro ad una sola componente è semplicistico. Magari paga giornalisticamente, ma, ripeto, è semplicistico.

CPR: Non è per caso che lei sta dicendo che che il disastro di questi giorni è dovuto alla disattenzione o all’inesperienza dei contadini, che poi è ricaduta sul sistema?
AMD: Lei mi sta chiedendo giudizi che io non posso e non voglio dare.

CPR: Mi scusi assessore, ma mi pare che anche lei sia d’accordo sul fatto che la situazione è preoccupante. Perché si è arrivati fino a questo punto? Non si poteva consentire prima la deroga per il rame e la ametocradina, anziché dieci giorni fa, quando ormai l’infezione si era propagata?
AMD: Il presupposto della lotta integrata è l’esperienza e la conoscenza minuziosa del territorio. Le ripeto basta un solo tassello messo male e si aprono delle falle difficili da tamponare.

CPR: Non è che per caso, la deroga è arrivata tardivamente, dolosamente tardivamente, perché fino al giorno prima si stavano raccogliendo le campionature utili per il nuovo sistema di certificazione SQNPI, la famosa Ape Maia?
AMD: Lei continua a dare giudizi aprioristici che io non voglio dare e che non condivido affatto.

CPR: Assessore, mi creda, nessuno la vuole mettere in croce. Ma nella casella di posta elettronica di Trentino Wine arrivano ogni giorno decine di email firmate da viticoltori, quasi tutti cooperativi, davvero molto arrabbiati e delusi, perché nel mentre stanno perdendo il raccolto, si scontrano con il silenzio delle istituzioni e dei loro sindacati, che percepiscono come lontani e assenti. Lei cosa pensa di fare?
AMD: Ho chiesto alla mia struttura, al mio assessorato, di concovocare già entro la prossima settimana un tavolo tecnico di confronto per cercare di affrontare questa emergenza e quella della drosophila, che quest’anno si è manifestata con largo anticipo. Ho la netta percezione dell’emergenza e per questo intendo affrontarla subito e in maniera condivisa e concertata come è nel mio stile di lavoro.

CPR: Quando sarà questo incontro?
AMD: La prossima settimana.

CPR: Grazie assessore, per le sue cortesi risposte
AMD: La ringrazio io, perché mi sta dando modo di stabilire un canale di comunicazione con le persone che la seguono e la considerano un opinionista

CPR: Buona serata assessore e buon lavoro in aula
AMD: Buona serata a lei.

CPR: A proposito: grazie per l’opinionista: troppa grazia, Cosimo Piovasco di Rondò è solo un umile cronista di campagna. E di provincia.