Lo serbava nel grembo, un giorno, la madre tra doglie di parto fatali. Poi a volo piombò il tuono di Zeus, lei lo espulse dal ventre, e schiantata dal fulmine lasciò la vita. Subito Zeus, figlio di Crono, lo accolse nella guaina segreta della sua coscia cucita con fibbie dorate, all’oscuro da Era. E lo partorì, dio cranio di toro, quando le Moire compirono il tempo, e lo coronò di corone di serpi: da allora le Menadi, nutrici di fiere, intrecciano serpenti tra i capelli…

[Euripide – Coro delle Baccanti]