Giuseppe Casagrande, decano dei giornalisti enogastronomici trentini, nonché cittadino onorario della città di Parenzo (Porec) nei giorni scorsi è stato festeggiato in Istria in occasione dei suoi 50 anni di professione giornalistica (cinquant’anni vissuti pericolosamente tra cantine, ristoranti e… peccati di gola).

Nella foto: la Jeroboam Gran Cuvèe 2010 Ferrari stappata per l’occasione al Ristorante di Savudrija (Salvore) con dedica personale della famiglia Lunelli, proprietaria della maison spumantistica trentina.

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Giuseppe Casagrande, nato a Rovereto nel 1947 (la più grande annata enoica del secolo scorso, sostengono i cultori di Bacco) è entrato giovanissimo al quotidiano L’Adige di Trento dapprima come pubblicista e successivamente come redattore e caposervizio. Dopo gli esordi giornalistici nel settore Sport, per 30 anni ha seguito gli avvenimenti di Attualità nazionale e di politica estera del giornale e nei primi anni Ottanta ha ideato una rubrica di enogastronomia (prima in Italia per un quotidiano) dal nome emblematico: “L’angolo del buongustaio” poi diventata pagina settimanale (Pantagruel) che cura tuttora. Ha diretto Papageno, la rivista di cultura enogastronomica della vecchia Mitteleuropa: Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Ticino, Austria, Baviera, Ungheria, Slovenia e Croazia. Nei 50 anni di attività giornalistica ha ricevuto numerosi riconoscimenti: vincitore della Penna d’oro, del Premio Delta del Po, del Premio Scandiano, del premio Assocarni, del premio Città di Noto, del premio Cios per la valorizzazione dell’olio d’oliva, del premio Franciacorta alla carriera “per aver raccontato e promosso con sapienza e maestria l’enogastronomia italiana”. Nel 2011 gli è stato assegnato il Premio Francesco Fontana Trofeo Leone di San Marco per la “squisita sensibilità nel raccontare il mondo enogastronomico mitteleuropeo e per l’innata capacità di emozionare il lettore con una scrittura che affascina per la qualità e la ricchezza dei contenuti”. Accademico dei vini sloveni, nonché commissario nei più prestigiosi concorsi enologici internazionali, nel 2004 è stato insignito della cittadinanza onoraria dal Comune di Porec-Parenzo (Croazia) per aver contribuito a lanciare il turismo enogastronomico in Istria al termine della guerra nei Balcani.