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https://www.facebook.com/pg/astaasparagi/about/
Ecco la pagina fb del consorzio Asta, al Marinaio ghe el bacuchel
Ghe anca i fasoleti del Senegal
la uva cilena jamas serà vencida (coop internazionale Piné)
30 anni fa, quando partivano quelli di Zambana, mi sbalordiva la straordinaria cultura dell’asparago che riscontravo in Baviera. Maxi manifesti nei negozi con ‘sto simbolo fallico abbellito da nastro bianco azzurro con tanto di fiocchetto e un’attesa dei consumatori spasmodica. Infatti, lì c’è una legge che disciplina severamente il periodo di commercializzazione. Prima di quel giorno non ne vedi uno, dopo la scadenza li possono buttare, gli asparagi bavaresi. Un modo intelligente per favorire il consumo autoctono che noi non siamo nemmeno stati in grado di copiare.
Tristemente assurdo
Comunque oggi ho controllato anche i prezzi. gli asparagi peruviani vengono venduti a 13,70 euro Kg a prezzo pieno. E in alcuni punti vendita del medesimo circuito in offerta a 8 euro kg. Insomma, si fa fatica ad immaginare che questo tipo di commercio avvantaggi almeno il consumatore finale. Di sicuro, invece, si rimbocca le maniche la filiera dell’intermediazione.
Come sempre, chi si china a lavorare la terra si mette a 90°. In tutti i sensi 🙁
Chissà quanti cent li pagano ai contadini …
Hai un po ragione saluti a mamma
Un po’?
Tiziano Bianchi di più dobbiamo imparare a comprare prodotti del nostro territorio a salutarmi Giuseppe
Beatrice Togni …ades ghe telefono…al giusepe…e ghel digo ….dopo l’è cazi toi….
Grazie Tiziano
Appunto!! Brava!!
A quanto li vendono al Kg? A Nave San Felice da un privato la 1 scelta a 8,00 euro al kg
A proposito di prodotti locali….
Nemmeno i produttori locali riescono a far fronte al fabbisogno. Figuriamoci la GD, di qualunque colore e bandiera. Qualcuno si è mai chiesto da dove viene il mais per fare la farina di Storo?
Stefania Lombardi ce lo dica lei
Intanto le more Sant’Orsola di cui ho postato la foto vengono dal Messico. E questo credo sia incontrovertibile
non lo deve dire a me, visto che quella foto la ho postata io sul mio profilo personale. Ma ero curioso di sapere del mais di storo, se le ha informazioni
Poi chi conosce il territorio Trentino non può non dubitare che la provenienza del mais della farina di Storo non sia tutta locale. Io non ho la presunzione di dare risposte ed infatti sono fra coloro (tanti) che si chiedono da dove venga tutto quel mais. Ormai la farina di Storo è presente in tutti i supermercati italiani. Non si può non farsi domande
va bene… non ha informazioni. d’accordo.
Quindi, come lei stesso ha fatto notare postando quella foto sul suo profilo personale, a volte si cade in un tranello anche quando si è convinti di sostenere e valorizzare prodotti locali.
Lei ne ha?
Quello “locali” hanno quantità limitate e costano molto! È consuetudine acquistarle anche fuori UE!! Non farei tutta sta polemica inutile, se non si conosce il mercato!!!
Lei mi può spiegare il mercato degli asparagi, basta anche un piccolo bignami? Grazie.
Io non ho nulla da insegnare, approfondisca lei l’argomento. È giusto promuovere i prodotti del territorio, sono però limitati e hanno ahimè prezzi piuttosto “elevati”, inoltre la domanda è maggiore dell’offerta, così i supermercati propongono anche prodotti esteri! Discutibile? Forse, ma l’importante è che il consumatore sia correttamente informato, sarà poi lui a scegliere! E non è solo il “consorzio” ad avere asparagi peruviani, li hanno molto supermercati “privati”.
Elisabeth Zucchelli approfondirò. senz’altro approfondirò. Mi permetta però osservare che dai consorzi cooperativi ci si aspetta un modus differente dai distributori privati. Altrimenti, appunto….meglio i privati e il libero mercato.
I consumatori però entrano nei supermercati e vogliono poter scegliere!! Le Coop si devono distinguere ma devono anche essere competitive con coerenza!!
Elisabeth Zucchelli …quegli asparagi..venduti in stagione di asparagi in italia.. non costano meno degli asparagi nostrani al consumatore finale… costano meno al distributore…che quindi realizza margini piu significativi. Detto questo…. non voglio fare battaglie contro i mulini a vento, mi limito a dire che un settore che gode di agevolazioni e attenzioni (da parte della politica locale) magari …ad aprile…potrebbe anche contenersi..e vendere asparagi di bassano…tutto qui.
Colpa di noi consumatori. Basta stare più attenti e non comprare questi prodotti. I Peruviani sono quelli che ci guadagnano meno di tutti.
E le mudande fatte en Albania? Sempre stessa cooperativa. Varda lasciamo perdere………sgrunf
beh dai…..Lara….Albania….ex impero….fra le cosce….
Tiziano Bianchi no ghevo pensa’!!!
Tiziano…imperialista…
Per l’autarchia dei ‘sparesi, chiedere a matteo o ragionare come matteo…
File Allegato
Se passate da Rivoli veronese gli asparagi ve li vendono anche i privati e sono bonazzi!!
no nosso amado trentino existe comida de qualidade, é preciso valorizar
Io è da tempo che acquisto solo italiano,magari l’olio costerà un po’ di più o le verdure le mangeremo alla stagione giusta, siamo noi a fare la differenza, è la domanda che guida l offerta.
che bell! che solievo!…….no me piass i sparesi…….
Chiedere alla Cooperazione di fare la cooperazione … mi sembra ormai una battaglia persa. Per ‘fare’ cooperazione si intende avere una precisa filosofia orientata sia al produttore che al consumatore. In pratica stanno facendo business e basta. Hanno smesso di fare cultura della cooperazione da 20 anni ormai.
pero lo sei puo chiedere alla politica…da che parte stare. chi e cosa agevolare. per esempio.
Stanno tutti felici nel presentare i nuovi utili di bilancio dopo aver tagliato sul personale. Sono felici di presentare ai soci un risultato positivo. Che importa aver fatto quell’utile mandando a casa della gente? Il bilancio sociale come è messo?
sosteniamo prima i contadini italiani….quelli che sono rimasti! senza pensare poi che 9 volte su 10 l’ortofrutta estera non sa di niente
Chi fa da se fa per tre…. primo raccolto a km 0
Fino a quando ci saranno i decorticati cerebrali che si vogliono mangiare le more a marzo che vi aspettate?
Cooperazione internazionale!
Anche la cooperazione può essere globale. Un modo per sostenere i contadini peruviani. 🙂
Si…a tre dollari al giorno..
Cooperiamo anche con i sindacati, o chi per loro… 🙂 ….non comperare il loro prodotto, non è comunque la soluzione al problema dello sfruttamento.
Walter Barozzi … Si sì lo vedo .. Il direttore di Sait…. Fare le battaglie sindacali con i campesinos
Km zero, slow food !!!! Valorizzare agricoltura locale,Cultura e identita !
Gli asparagi sono anche vietnamiti. Perché il sistema del cibo é governato dalla distribuzione e noi beviamo tutto quello che ci passa quel convento (mafioso).
Lasciarli lì ??!!
Infatti non li ho acquistati. Ho preso quelli padovani.
All’Ipercoop del Millennium ho rinunciato all’acquisto dei limoni quando ho scoperto che erano di provenienza argentina. Idem ad una Esselunga di Milano. Nessuna avversione per gli argentini o per i prodotti esteri in generale ma immagino un gioco cui non vogio partecipare… Non accetto prodotti coltivati a 10.000 km di distanza a prezzi inutilmente competitivi (ad un terzo dei corrispondenti locali) e avverso la politica della GDO che strangola la produzione offrendo prezzi ridicolmente bassi… Latte fresco a € 1,10, Ananas a 0,98, Banane a 1,3, mele a1,1 , ortaggi (patate, carote, insalate, ravanelli ecc.) quasi regalati.
Gianclaudio Andreolli secondo me al consumatore finale il differenziale di prezzo non arriva. O poco.
Credo sia così, ma non sno invidioso dei loro profitti sono preoccupato per la vita dei produttori, ovunque essi siano.
immaginate quanto poco paghino il prodotto al contadino argentino. Comprando quel prodotto si sfrutta il poveraccio dall’altra parte del mondo.
Lasciarli sul banco.
Comunque,stamane,al mercato del paesello ( in piena zona di produzione asparago igp ) , €11 al kg. !! Una rapina.
E noi le comprimamo gli prodotti industrializati è siamo sultanto un continente sottosvilupato per questo. Perfetto noi la smettiamo di comprare a voi cosi cresce la nostra industria latinoamericana e siamo tutti contenti. Si chiama globalizazzione e anche a me mi dispiace per gli agricoltori italiani. P.S: Scusate per il mio italiano.
Cara Elisa Pèrez, ci sono tanti prodotti di paesi lontani dall’Europa, da comprare, perché in Europa non ci sono. Ma far venire da oltremare i prodotti che noi già produciamo qui, perché conviene ad alcuni che speculano sulla manodopera e sulla nostra stupidità, grazie NO. E non è contri i lavoratori messicani. È solo contro la speculazione più ignobile.
capisco e anche io sto dicendo la setessa cosa.. se la pensiamo cosi anche noi doviamo smettere di comprare prodotti di fuori per riguardare la nostra “industria” per sviluparla pero ovvio questo non è propio lo che le importa a gli governi di destra che ci sono adesso in sudamerica. Sto dicendo la stessa cosa che stai dicendo te.. perche anche immagina quando guadagnano gli proddotore messicani, peruanos; etc??? NIENTE. Questo si chiama LIBRE MERCADO, NEOLIBERALISMO. è posso assicurarte che gli paesi svilupati come l’italia in queste senso “vencen el juego”. (Chiedo scusa per il mio italiano).
Siamo conosciuti in tutto il mondo per le nostre eccellenze. Quindi dobbiamo salvaguardare la nostra enogastronomia. Solo i prodotti della nostra terra. Punto
Qualcuno ha detto il contratrio? Señora lea bien!
Elisa Pérez Ho letto, e bene. La mia considerazione è strettamente concentrata sulla situazione generale che vige in Italia. Signora legga bene lei e cerchi di capire il contenuto..
La famosa Perù di Giovo.
il problema è si che avremmo la possibilità di coltivare anche noi gli asparagi o le more anche fuori stagione con serre o altro,ma la cosa che fa rabbia e che le coop come contadini ,allevatori e altre categorie, prendono contributi per valorizzare i prodotti del territorio,ma lo fanno in minima parte, a tutti gli effetti sono commercianti, allora che vengano trattati come tali, no contributi e paghino le tasse come i commercianti, questa e commercio sleale,
Siccome in questa stagione di questo prodotto sono piene e campagne .. Italiane…. Mi sa che in questo caso il problema non ê del consumatore che cerca le primizie… Ma di margini.. Maggiori del distributore
Proprio come dici. E queste cose vanno regolamentate, per forza. Direi che è uno scandalo
credo che sia ancora un po’ prestino per gli asparagi italiani o no?
Alessandro Ghezzer no no… Ci sono
Tiziano Bianchi quei de bassan?
No, quelli di Zambana. Già hanno raccolto i primi
A Lavis, lungo la SS12, è da 10 gg che c’è la casetta di legno dove li vendono
E lungo la ciclabile, passando in bici, ho visto raccogliere
Nicola Tretter apperò!
Ieri ero per lavoro nel padovano e anche là un sacco di banchetti per strada
te podevi tormen en par che chili 😛
quelli di zambana sono buoni ma costano un occhio della testa
Alessandro Ghezzer veramente quelli di Bassano sono ancora più cari
Arrivano anche sui 14
qui in piné ora si trovano asparagi schifosi, “grossi” come matite 🙁
Nicola Tretter esticazzi… ma anche sui banchetti?
c’è ancora il banchetto di zambana al marinaio?
Quello DOP si, poi magari da qualche contadino, se conosci, puoi pagarli meno
Al Bar Marinaio?
Nicola Tretter si li’ a fianco, una vota c’era il bacuchel
Non saprei
ho chiesto alla proloco, sono disponibili solo a Zambana vecchia 🙁
A Lavis c’è la casetta, proprio sulla statale, vicino all’ex bowling
Chiedi il prezzo.
Nicola Tretter si so dov’è, ma la proloco evidentemente non lo sa 🙁
Proloco Zambana: “dovrebbe esserci (al marinaio), sono asparagi del Consorzio AsTa del quale non sono informata…”
Il consorzio però non si trova online, io almeno non l’ho trovato… Non so se la produzione è poca e quindi promozione zero, epperò…
La casetta è dell’AsTA (Asparagicoltori Trentini Associati). Forse con la Pro Loco non si parlano …
Nicola Tretter ecco 🙂
si però ostrega, costerà tanto fare un dominio asparagidizambana.it? mah
forse non hanno necessità di promuoversi perché hanno poco prodotto e lo vendono tutto ai ristoranti o con le casette
Ormai molti puntano solo su Facebook, più pratico da gestire di un sito (se non hai un minimo di conoscenze informatiche o se non vuoi spendere)
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=372879093228136&id=367120823803963
Nicola Tretter ma le persone cercano prima su google, non su facebook. E di sicuro, in ogni caso, non cercano ASTA… 🙂
Davide Coden
Per coloro che ridono, non c’è un cazzo da ridere!
Che non sia un modo per tenere il prezzo basso degli asparagi locali?
In realtà.. Questi costano al consumatore finale più degli omologhi italiani
Nel passato ho visto asparagi comparabili a prezzi molto diversi delle zone di Bassano e Zambana. Non mi parevano giustificati. Certo che le papille gustative mie non sono eccelse.
È la globalizzazione, bellezza (semicit.)
Tutti, o quasi, vogliono le primizie calibro xxxl. E veniamo accontentati dai commercianti, logica del mercato. Volo aereo intercontinentale per farli arrivare freschi Perù, Messico per le more, ecc.