In questi giorni, con la benedizione di Trentinomarketing, comperando una confezione di Latte Trento (100% italiano non 100% trentino) al prezzo stracciato di 0,89 cent/litro, acquisti il diritto ad una riduzione sul prezzo di ingresso al MART. Lasciamo pure stare le criticità tecniche (ve lo immaginate l’art lover botticelliano ritagliare con le forbici il tetrapak a guisa della casalinga di Voghera degli anni Settanta) e quelle estetiche (quella lenzuolata nera fa il medesimo tetro effetto degli avvisi terrorizzanti che compaiono sui pacchetti di sigarette). Ma mi chiedo, a chi giova una promozione come questa? A Latte Trento che spera di vendere, a 0.89 cent, qualche litro in più di latte italiano o al MART sgarbiano, che si prepara a fare cassetta con i consumatori cooperativi di fascia bassa? O al Trentino, che appare sempre più provinciale anche in queste piccole faccende? Fanno lo stesso effetto di due zoppi, anzi tre, che si tengono per mano pronti a cadere ogni due per tre. #seguirabrindisi <www.facebook.com/hashtag/seguirabrindisi?eep=6&cft__[0]=AZVt8vYLbDvFdpY4DLq6x1vvWI0znsvt05Li9a6ALQzH1lI88DR0WMTx_DBnjXZKv9mmftMkaoCNTjYXUBDlQuA8LdAJxJxfFgNjd41YrNMdXTw0k8vRSDuO7_hHAq7iJaE&__tn=*NK-R>