Ieri avrei voluto fare un giro a Rovereto per mettere il naso, e la bocca, al Festival Natura Mente Vino, soprattutto per gli assaggi AIS, fra l’altro images costosissimi: 60 euro, e per la visita alla tenuta biologica di San Michele al Navicello. Ma poi non lo ho fatto, sono rimasto intrappolato dentro un impiccio domestico. E allora stamattina mi sono messo davanti al pc, e ho provato a cercare in rete qualche notizia, qualche opinione, tanto per farmi un’idea. Inutile: google non mi ha portato da nessuna parte. Le pagine indicizzate (con i termini di ricerca “Natura Mente Vino Rovereto”), mi hanno riportato solo agli annunci pre evento della manifestazione. Nessuno, insomma, che abbia avuto voglia di scrivere su questa iniziativa, annunciata una settimana fa dal megafono provinciale come una roba che avrebbe dovuto cambiare il volto della bioviticoltura provinciale. E che avrebbe dovuto far conoscere al mondo le “eccellenze” trentine. Ho dato un’occhiata anche alla stampa locale, di solito e giustamente, molto attenta a quello che si fa e si dice a Rovereto. Ebbene, nemmeno uno straccio di cronaca, solo una breve per dare conto del programma di oggi. A parte uno scritto, per lo meno surreale, pubblicato sulla rubrica delle Lettere dell’Adige, firmata con nome e cognome da un lettore che se la prende con il povero sindaco Miorandi, colpevole di aver promosso la manifestazione e quindi di essersi messo fuori dal circuito dei salutisti no alcol. Tutto qui. Il Festival Bio roveretano, per oggi – magari domani troveremo paginate e paginate su carta e su web (speriamo): di sicuro la macchina da guerra dell’assessorato all’agricoltura e al turismo si metterà in moto -, sembra non esserselo filato alcuno. A parte gli estremisti no alcol. Il che è tutto dire. Di sicuro non ha fatto notizia. Nemmeno a Rovereto.