che fare

Oggi sono stato contattato dalla redazione di una di quelle riviste patinate che si occupano di vino a livello nazionale. Mi è stata chiesta la disponibilità a rispondere a qualche domanda circa la situazione trentina in vista di un servizio sulle nostre denominazioni.

Chiaramente ho detto di sì e mi sono reso disponibile a rispondere alle domande, che mi sono state girate via email.  Eccole qui:

– La prima domanda è d’obbligo: come giudica la partecipazione del Trentino ad Expo 2015 (in particolar modo al Padiglione Vino) e le recenti polemiche connesse alle strategie di esposizione?

– Circa un mese fa lei richiamava l’attenzione sulla necessità di una migliore promozione dei vini del Trentino, che cosa si sente di dire a tal proposito agli enti preposti?

– Lei vede un’egemonia, a livello di notorietà, da parte della denominazione Trento DOC che soffoca altre produzioni vinicole?

– Sappiamo che lei è una personalità molto attiva nel settore: sta lavorando a progetti che operino verso una maggiore visibilità dei vini del trentino?

Ora però mi assale un dubbio, e anche un patema. Cosa rispondere? Quello che penso e di cui sono convinto oppure racconto un po’ di cazzate, tanto per non far sfigurare il Trentino agli occhi dell’Italia enologica?

Ditemi voi. Datemi un consiglio. Ne ho bisogno.