Nel Trentino dei 230 mila cooperatori, più o meno uno in ogni famiglia, anche mettendosi seriamente di impegno è impossibile sottrarsi al dibattito sull’era post (?) Schelfi. E così anche a Cosimo capita di leggere cronache, interviste, editoriali, che raccontano il clima che si sta vivendo dalle parti di via Segantini. Su L’Adige di oggi, è comparsa una squisita intervista rilasciata alla giornalista Lucia Facchinelli da Erman Bona, presidente della Cassa Rurale di Mori e direttore del Consorzio Vini del Trentino. Dopo il (saggio) passo indietro di tutti gli altri  pretendenti (alcuni titolatissimi) al trono di SuperDiego, lui, l’Erman di Mori, è rimasto solo a combattere solitariamente la sua partita per la conquista del piano più nobile e più alto e più tormentato di di via Segantini. Come uno di quei soldati giapponesi che a suo tempo continuarono tenacemente a combattere contro fantasmi di una guerra che era ormai finita, così il  buon Bona non si è ancora accorto che, stando così le cose, la corsa è finita. Ma lui sta ancora lì. E ci crede. O finge di crederci. Questa mattina ha consegnato il suo piano strategico ai giornali. Nessuno deve avergli ancora spiegato che l’arma segreta deve essere tenuta segreta, almeno fino al momento di usarla. La brava giornalista dell’Adige lo ha riassunto subito con tre verbi: “Specializzare, potenziare, alleggerire”. Da cui poi, il nostro, ha fatto discendere a cascata un complesso e sorprendente apparato analitico capace di svelare i misteri della creazione e anche quelli dell’evoluzione. Gli stessi pensierini che WonderDiego aveva in testa, e spiegava ai compagni di banco (convincendoli), già ai tempi della scuola dell’obbligo. Auguri, cooperazione trentina.

Qui l’intervista integrale