perversioni ideologiche 2 Leggo ancora un lancio Ansa di ieri (qui). Titolo: “Germania sbanca Concorso Müller-Thurgau a Cembra”. Per curiosità vado a controllare la classifica della IX° edizione del concorso internazionale dei vini Müller-Thurgau che si è concluso ieri nel centro cembrano. E scopro che le due medaglie d’oro sono state attribuite ad altrettattante etichette tedesche. Mentre su 18 medaglie d’argento, il Trentino se ne è meritate 6, l’Alto-Adige 3 e le cantine tedesche 9. Da parecchi anni, ormai, sotto i cieli di Trento è in voga la leggenda metropolitanalpina secondo la quale il vino del dottor Müller sarebbe quasi un autoctono trentino, perché in Trentino, più che in ogni altro luogo del pianeta, avrebbe trovato il terroir adatto per esprimersi in maniera performativa. E’, appunto, una leggenda. Una delle tante falsificazioni che appartengono alla perversione ideologica di un sistema promozionistico autoreferenziale. Che non fa, e non ha mai fatto, i conti con la realtà. Ma che, al contrario, piega e distorce la realtà alle proprie esigenze funzionali e autoconservative. La classifica del concorso di Cembra di ieri, ne è l’ennesima prova. Del resto, ormai da qualche anno, in Trentino, le uve Müller-Thurgau sono entrate in pesante sovrapproduzione e in gran parte finiscono in bottiglie di vino frizzante a prezzi da discount. Ma qualcuno continua a raccontarci – e a furia  di raccontare leggende qualcuno alle leggende finisce per crederci – che si tratta di un quasi autoctono trentino. Miracoli delle perversioni ideologiche.