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Riceviamo, da LogisticNet, e volentieri pubblichiamo

Il settore vitivinicolo è uno dei più importanti della produzione italiana.
Il modo intero gli riconosce qualità ed eccezionalità, tanto che, anche in Paesi dove notoriamente si consumano maggiormente altre tipologie di bevande, è noto e ricercato per festeggiare eventi speciali o accompagnare cene eleganti.

La produzione dei nostri vini interessa ogni regione e costella i territori con piccole e medie aziende, spesso a conduzione familiare e con una storia importante alle spalle, che lavorano alacremente e con passione, attente a coniugare tradizione e innovazione.
Si tratta quindi di un comparto del mercato agroalimentare molto importante, che offre posti di lavoro anche ai più giovani e supporta l’economia anche di comuni piccolissimi.
Al contempo, la nostra produzione vinicola è simbolo della storia e della cultura dell’Italia tutta.

Purtroppo sappiamo bene che tra crisi, concorrenza dei prodotti extracomunitari, tasse e normative europee in costante aggiornamento, le imprese italiane non se la passano proprio bene.
Incredibile ma vero, nel 2013 il consumo annuale di vino tra gli italiani è sceso sotto i 40 litri per persona, quindi ben 10 litri in meno rispetto al consumo pro capite in Francia!
La risposta a questo arresto dei consumi interni è stata puntare sull’export, tanto tramite i canali classici quanto con sistemi di e-commerce, rivolti sia ai clienti privati (clienti perfetti delle piccole cantine) che alla ristorazione e alla gdo.
Sono sempre più preponderanti quindi le problematiche legate alla distribuzione internazionale, tra pratiche doganali, accise e specifiche necessità di etichettatura nazione per nazione.

Gli alti standard qualitativi richiesti per rispettare le normative europee e tutelare i marchi Dop e Igp, benché giustamente richiesti, implicano infatti per i produttori un lavoro impegnativo e costante di controllo, verifica, trasmissione dati e aggiornamento.
Sgranatura, pigiatura, fermentazione, filtrazione, imbottigliamento, travasi, etichettatura, conservazione, trasporto… ogni passaggio è tutelato e regolamentato fin nei minimi dettagli e non è cosa semplice riuscire a star dietro a tutto.
Per tutti i processi interni all’azienda, sta all’imprenditore ammodernarsi costantemente e seguire i regolamenti imposti tanto dalla Comunità Europea quanto dall’Italia.

Una buona soluzione per non affogare in un bicchier – di vino – può essere quella di affidare tutto ciò che è delocalizzabile ad aziende che lavorino in ousourcing.
Comunicazione, pubblicità Seo e Sem, ad esempio, sono oggi settori fondamentali per il commercio, soprattutto se virtuale o orientato a superare i propri confini regionali.
Troppo spesso vengono sottovalutati l’importanza di una efficace comunicazione aziendale e l’utilizzo sapiente dei nuovi strumenti del web 2.0 (dai blog ai social media) ma si tratta di strumenti potentissimi, che possono fare davvero la differenza e, proprio per questo, occorre rivolgersi ad esperti del settore, che sappiano come muoversi e facciano raggiungere in fretta e con successo gli obiettivi stabiliti.

Un altro esempio sono le aziende che si occupano di logistica per conto terzi, di fondamentale aiuto soprattutto per le piccole e medie cantine vitivinicole che non hanno a loro disposizione grandi spazi per lo stoccaggio e furgoni per raggiungere tutti i loro clienti.
Sono molte le imprese che si occupano esclusivamente di questo comparto della filiera produttivo-distributiva, come l’italianissima LogisticNet (http://www.logisticnet.it/), che mettono a disposizione dei viticoltori degli impianti altamente sofisticati che garantiscono una corretta conservazione dei prodotti stoccati, in grado di mantenere inalterata la qualità di vini e altre bevande.
La logistica per conto terzi include anche l’evasione di tutte le pratiche doganali, i pagamenti delle accise, la ceralaccatura, la corretta etichettatura secondo il Paese di destinazione, la spedizione degli ordini con vetture sicure e il tracking dei pacchi inclusa la gestione dei resi.

Creare reti di aziende, ognuna competente nel proprio settore, può quindi essere la chiave di volta per recuperare forza sul mercato senza disperdere denaro in maniera non proficua.