Le grandi case vinicole si promuovono il loro vino da sole; la ragion d’essere della promozione del vino su un territorio è la promozione delle realtà piccole e medie e del territorio stesso. Se in Australia vendiamo tanto vino quanto i francesi ma a un terzo del prezzo siamo penalizzati da un brand poco riconosciuto; dobbiamo migliorare la qualità e il posizionamento sul mercato. Promuovere il vino di qualità deve servire a promuovere il territorio; promuovere il territorio serve anche a promuovere il vino.

Sembra di leggere TrentinoWine, invece sono le riflessioni del presidente della Camera di Commercio di Asti Erminio Renato Goria a margine della conferenza stampa di presentazione del 50º Salone dei vini selezionati Douja d’Or (si legge dùia ed è una specie di piccola caraffa), il concorso che ha premiato quest’anno 354 vini selezionati da tutta Italia, di cui 10 provengono dalla provincia di Trento.

L’appuntamento è ad Asti tra il 9 e il 18 settembre, per il Festival delle Sagre e il Salone dei vini selezionati Douja d’Or, che si terranno in contemporanea. Le manifestazioni si chiuderanno poi con il Palio di Asti domenica 18 settembre.

Il Festival delle Sagre è il più grande ristorante all’aperto d’Europa, dicono orgogliosi gli organizzatori: quaranta comuni dell’astigiano occupano tutta la piazza del Palio e offrono prodotti e piatti tipici. A palazzo Ottolenghi invece sarà ospitato il salone dei vini selezionati Douja d’Or e sarà possibile degustare e acquistare, oltre ai vini premiati, piatti e dolci d’autore: menu da chef stellati a € 20 a testa.

L’affluenza si prevede massiccia: pensate che il festival delle sagre viene visitato da circa 300.000 persone ogni anno e sono stati istituiti 17 treni speciali per questa edizione.

In chiusura della conferenza stampa, abbiamo potuto degustare alcuni dei vini selezionati per il concorso. Ho scelto di assaggiare due vini rossi del Monferrato, il RUCHE’ di Castagnole Monferrato DOCG 2015 Fiurin e il PIEMONTE ALBAROSSA 2013 del Marusè, biologico.

Molto morbido il primo, con sentori di viola e mirtillo, caldo e rotondo. Il secondo è anch’esso fruttato, più fresco, con qualche tannino morbido alla fine. Entrambi convincenti.

 

Tutte le informazioni sulla Douja d’Or e il programmi degli eventi di Asti a questo link