É stato presentato ieri a Roma il “Libro Bianco” dell’associazione Città del Vino su sviluppo e prospettive dei Comuni associati. Uno spaccato rurale di società italiana (407 municipi, l’11,7% della popolazione nazionale) dove si consuma meno territorio, dove spesso la cementificazione trova un argine nella vigna, dove ci sono più laureati e diplomati e più lavoro: nei borghi e nelle comunità del vino il tasso di disoccupazione è di circa 3 punti più basso della media nazionale. Merito anche dell’enoturismo? Tra il 2007 e il 2015 la crescita esponenziale di servizi e strutture turistiche: più 99% contro il 28% del dato italiano. Il presidente Floriano Zambon: “Siamo un modello per ripensare il Paese

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