[credit ph: Fabio Galas – labusa.it] Dopo aver letto il coccodrillo di Carlo Andreotti, cognato del mio grande amico Augusto Giovannini, giornalista eccelso e soprattutto uomo veramente uomo libero, ecco che mi tocca ricordare Marco Simonetti, uomo altrettanto libero e altrettanto eccelso. Marco Simonetti negli anni ’68-69  del secolo scorso ha fatto parte di quella ghenga di trentini espatriati e

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(elaborazione grafica a cura di Paola Attanasio) La notizia dei goduriosi piaceri enologici coltivati in pubblico dall’assessore proseccarolo al Turismo della Provincia di Trento, ieri  sul web è diventata virale e oggi è finita sulle prime pagine dei più composti quotidiani locali. Uno svaccamento comunicativo, che fa male prima di tutto al Trentino e che l’assessore provinciale avrebbe potuto evitare alla grande,

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…Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini. E invece

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Ricevo e volentieri pubblico: Il declino del sistema vino, per come lo conosciamo, è iniziato quando il settore ha adottato le modalità operative del fast beverage con il ciclo di consegna continua, nella speranza di vendere di più. Noi non vogliamo più lavorare così, è immorale. Non ha senso che una nostra bottiglia di vino, o un nostro spumante, vivano

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Ieri l’Ansa ci informava che Alessandro Borghese, lo chef più belloccio del Belpaese, è stato scelto come brand ambassador dal Consorzio astigiano del Moscato. La notizia, tuttavia, era stata anticipata circa un mese fa da WineMag, la rivista digitale diretta da Davide Bortone. E allora? Allora a margine di questa notizia – non notizia, c’è un un prelibato, e amaro,

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VINO, LE COOPERATIVE DI ITALIA, FRANCIA E SPAGNA CHIEDONO ALLA UE DISTILLAZIONE, AMMASSO PRIVATO E FLESSIBILITÀ NEI PIANI NAZIONALI Le cooperative francesi, italiane e spagnole che sono responsabili per metà della produzione europea di vino – quasi 75 milioni di ettolitri all’anno – esortano la Commissione europea ad agire prima che questa crisi causata dalla pandemia COVID-19 danneggi irreversibilmente il settore vitivinicolo.  L’apertura immediata di

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“Il grido d’allarme l’abbiamo lanciato lo scorso 30 marzo. Da allora poco è cambiato. Il nostro Mondo, il Mondo della ristorazione italiana ancora si interroga e vaga senza certezze. Oltre alla cassa integrazione di 9 settimane per i nostri dipendenti, che ad oggi in tante regioni ancora non si è monetizzata, e all’invito ad indebitarsi con i famosi finanziamenti garantiti

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