biancaccia grappolo (Fonte IASMA) – Alla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige prosegue in maniera parallela l’attività di realizzazione di nuovi incroci di vite e l’azione di recupero e valorizzazione delle antiche varietà coltivate un tempo. Per esaltare la qualità dei vini trentini quattro nuove varietà resistenti e aromatiche messe a punto dal Centro ricerca e innovazione sono in attesa di iscrizione presso il Ministero delle politiche agricole, mentre sul fronte dei recuperi, dopo Casetta, Lagarino, Verdealbara, Maor, Paolina e “Saint Laurent”, altre due vecchie varietà di vite sono in attesa di registrazione nel Catalogo nazionale delle varietà di vite idonee alla produzione di vino: la Biancaccia e la Rossetta di Montagna.

Per l’attività di miglioramento genetico, che a San Michele prosegue da quasi un secolo, i ricercatori sfruttano la collezione ampelografica situata in località Giaroni e le accessioni provenienti da incrocio controllato, usando dei marcatori specifici per una selezione precoce assistita al fine di esaltare alcune caratteristiche come  la tolleranza alle malattie fungine, l’adattabilità alla meccanizzazione integrale, i rapporti ottimali zuccheri-acidi, la ricchezza di antociani e polifenoli, la presenza di aromi varietali complessi. Le nuove varietà di cui è stata richiesta l’iscrizione sono state valutate e selezionate dando la priorità  alla loro rusticità cioè alla predisposizione ad essere attaccate da botrite e marciumi sul grappolo, individuandone due a bacca rossa e due a bacca bianca.

Le due nuove varietà bacca rossa Eco Iasma 1 e Eco Iasma 2 presentano caratteristiche di notevole rusticità nei confronti dei marciumi del grappolo, ma anche di elevato contenuto in antociani e polifenoli totali ed un ottimo rapporto zuccheri-acidi. Si ottengono vini con buona corposità e consistenza e con un buon contenuto in tannini e aromi a gradevole nota floreale-fruttata. Le nuove varietà a bacca bianca si caratterizzano per il loro diverso e complesso contenuto aromatico. Le caratteristiche e l’intensità dell’aroma di queste uve permette di individuare specifici obiettivi enologici:  Eco Iasma 3 per vini freschi leggermente aromatici che ricordano le erbe melissa e salvia con note floreali-fruttate, di medio corpo e buona sapidità, mentre Eco Iasma 4 può dare valide soluzioni e interpretazioni a vini da vendemmia tardiva. Quest’ultimo presenta grande rusticità nei confronti dei marciumi del grappolo, da complessità e finezza aromatica, medio corpo, buona sapidità e media tenuta acidica. La Fondazione Mach rimane in attesa dell’esito della Commissione ministeriale per l’iscrizione di queste varietà al Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite ed alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

(Fonte: IASMA)