Si è conclusa il 2 dicembre dello scorso anno con la premiazione ufficiale dei vini vincitori, la seconda edizione della rassegna nazionale dei vini PIWI, varietà resistenti agli attacchi fungini, organizzata dalla Fondazione Edmund Mach con l’obiettivo di valorizzare e promuovere le varietà “sostenibili”, nate per offrire resistenza (o meglio tolleranza) alle principali malattie della vite: oidio e peronospora.
“Il vento è cambiato, siamo ad una svolta” così l’esordio del presidente di CIVIT Enrico Giovannini alla cerimonia di premiazione: il livello qualitativo dei risultati raggiunti da queste varietà è molto significativo tanto da giustificare una continua richiesta di testare le nuove varietà.
La cresciuta attenzione per le varietà resistenti ha avuto anche un riscontro normativo con il regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 6 dicembre 2021, nel quale l’Unione Europea ha dato il suo via libera all’inserimento dei vitigni resistenti alle malattie fungine o “PIWI” nei vini a Denominazione di Origine.
Il Registro Nazionale delle Varietà di Vino comprende dunque ad oggi 36 varietà PIWI, mentre la superficie coltivata con queste varietà supera alcune centinaia di ettari. La coltivazione delle varietà risulta autorizzata in Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Abruzzo, Emilia Romagna e Marche, ed è in via di autorizzazione in altre regioni.
Nonostante questo però, a differenza della Francia che ha già predisposto e avviato un significativo quanto ambizioso programma di innovazione con l’obiettivo di selezionare, entro il 2030, varietà che siano durevolmente resistenti all’oidio e alla peronospora e che al contempo (cosa non da poco!) riescano a preservare la tipicità dei vini di Champagne, l’Italia ancora latita sulle scelte legate all’innovazione genetica in viticoltura.

I numeri della 2° rassegna
I vini in gara sono stati valutati in due sedute di degustazione alla cieca, il 9 e 10 novembre 2022
82 vini per 44 aziende, suddivisi in 6 categorie: bianchi, frizzanti, spumanti charmat, spumanti metodo classico, orange, rossi.
1 doppia Commissione per totali 30 commissari, così composta: 5 giornalisti enogastronomici, 5 sommelier, 5 comunicatori del vino, 5 ricercatori universitari, 10 enologi-enotecnici

NOTE DI DEGUSTAZIONE
La generale impressione positiva all’assaggio si scontra con alcune spigolosità riscontrate sia nei campioni frizzanti che nei rossi e con freschezze talvolta estreme riscontrate in quasi tutti i vini. Mediamente sono i bianchi fermi ad avere raggiunto un livello qualitativo più elevato insieme ai macerati, grazie probabilmente a più consolidate sperimentazioni e al fatto che molti tra gli “autori” di questi vini hanno alle spalle esperienze già pienamente affermate con le varietà Piwi.
Per i rossi, benché sia ancora difficile misurare la tenuta temporale delle vinificazioni da varietà resistenti, il buon riscontro in termini degustativi dell’annata 2020 nei vini rossi, lascia immaginare scenari positivi in casi di parziale invecchiamento.
La raccolta delle valutazioni sui parametri olfattivi e gustativi ha evidenziato in buona sintesi per tutte le tipologie una costante presenza di sentori fruttati con note agrumate in evidenza e a seguire, in percentuale significativa i sentori floreali. Va segnalato inoltre per molti dei vini degustati un retrogusto amaricante che spesso incide positivamente sulla piacevolezza gustativa rafforzando la percezione della mineralità, mentre in altri casi, per altro molto pochi, preclude in parte la bevibilità.

CONCLUSIONI
Gli auspici per il futuro sono fondati sostanzialmente sul rafforzamento del rapporto di fiducia tra scienza, agricoltura e consumatore finale, perché quest’ ultimo fatica ancora a cambiare la sua percezione nei confronti dell’innovazione genetica in agricoltura. La diffusione delle varietà Piwi è aumentata progressivamente in maniera esponenziale nell’ultimo decennio con nuovi impianti localizzati sia in vicinanza di aree urbane che in altura, ma la Ricerca e la conoscenza capillare sono fondamentali per il consolidamento di un concetto di viticoltura del futuro che dovrà essere fondata sulla qualità dei prodotti, sulla salute del consumatore, e sull’impatto ambientale degli impianti di coltivazione.

LE CLASSIFICHE DEI VINCITORI

Categoria Vini Bianchi
Il Podio:
Primo
Az. Agr. Terre di Ger – Feltro Bianco 2021
Secondo
Weingut Plonerhof – Solaris 2021
Terzo
Az. Agri. Mussino Federico – Bronner 2021

Categoria Vini Frizzanti
Il Podio:
Primo
La cantina Pizzolato S.r.l. – Hurrà 2021
Secondo
Az. Agr. Sartori Michele – Diadema 2021
Terzo
Az. Agri. Pojer e Sandri – Zero Infinito 2021

Categoria Vini Spumanti Metodo Charmat
Il Podio:
Primo
Le Carezze – Iris 2021
Secondo
Le Carline – Resiliens 2021
Terzo
Cantina Colli del Soligo – Johanniter 2021

Categoria Vini Spumanti Metodo Classico
Il Podio:
Primo
Pravis – Naran Pravis 2018
Secondo
Cantina Sociale di Trento – Santacolomba Brut 2020
Terzo
Villa Persani – /càn·di·do/ 2019

Categoria Vini Orange
Il Podio:
Primo
LieseleHof – Julian Orange 2020
Secondo
Nove Lune – Rukh 2020
Terzo
Gianni Tessari Soc. Agri. – Rebellis 2020

Categoria Vini Rossi
Il Podio:
Primo
Az. Agr. Terre di Ger – Caliere Rosso 2020
Secondo
Le Carezze – Urano 2019
Terzo
Il Brolo Società Agricola – Dama Selvaggia 2021