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Le newsletter di Leemann a me …mi fanno rotolare
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Evviva le buone scelte, quando messe in pratica!
                                                                                                                   Joia, Novembre 2015
           
Cara amici,
Sono stato un privilegiato testimone di Expo, che ho visitato in lungo e in largo durante questi sei mesi. Molte volte ho potuto dire la mia e contribuire alla buona riuscita di eventi che ne hanno sancito il successo. Testimone anche l’altro giorno della cerimonia di chiusura, con la presenza ufficiale del presidente Sergio Mattarella, della presidentessa dell’Expo Diana Bracco, del ministro Maurizio Martina, di Giuseppe Sala, del Sindaco Giuliano Pisapia, del commissario internazionale dell’Expo. Dalla nostra parte i rappresentanti dei paesi in festa, visibilmente contenti dei risultati ottenuti, di molti ospiti illustri e del soddisfatto sottoscritto.
Quando un ciclo si conclude è importante celebrarlo in modo adeguato, il farlo stimola la nascita di nuove prospettive che sinceramente mi aspetto con tutto me stesso.
E così è stato, come ogni evento di questi sei mesi tutto era perfettamente organizzato, ognuno aveva il suo posto assegnato, provvisto di coperta per proteggersi dal freddo. Ogni discorso tenuto è stato adeguato al ruolo rappresentato, la musica dei cori emozionante, i fuochi d’artificio all’altezza della fama italiana in quest’arte.
Come ha sottolineato nel suo discorso Sala, ancor più di aver raggiunto gli obbiettivi preposti è stato importante dimostrare al mondo di quanto l’Italia sia in grado di realizzare. Durante questi mesi mai ci sono stati incidenti e tafferugli, come ci saremmo potuti aspettare dopo tante polemiche, le cose ben riuscite sono state invece così tante da non riuscire a contarle.
Il numeroso pubblico accorso in visita, più di 21 milioni di biglietti venduti, anche nei momenti di maggiore affluenza che è stata all’origine di molte ore di coda davanti ai padiglioni, non si è mai scomposto, dimostrando un senso di civiltà ammirevole che dovremo prendere a modello in un mondo che troppo spesso sembra aver perso la bussola.
Brave le forze dell’ordine, diventate oggi ahimè indispensabili in ogni assembramento di persone, bravi i volontari e tutti coloro che hanno lavorato per questo evento che rimarrà nella memoria, bravi gli italiani (detto da uno svizzero) che dimostrano come spesso succede il loro potenziale grandioso in ogni ambito.
In particolar modo Giuseppe Sala ha conquistato il cuore di molti, già, se diventasse sindaco di Milano, città accattivante sotto molti aspetti e che negli ultimi anni è sbocciata in un modo che ha quasi dell’incredibile, chi ci fermerebbe più!
Terminata questa parte di notizie ufficiali, che se continuassi rischierebbe di trasformarsi in retorica, desidero adesso analizzare ciò che è stato e che sarà. In parte mi sono già posto degli interrogativi nella mia lettera precedente, dopo queste ultime giornate mi sembra però di aver maturato una visione più lucida di questo presente.
La mattina del 31 l’ho passata a salutare gli amici nei padiglioni con i quali ho avuto più a che fare, in particolar modo quello svizzero e quello del Giappone. Ligi al loro ruolo fino in fondo, tutto è rimasto aperto e funzionale fino alla chiusura, gli animatori di tante avventure mi hanno trasmesso un sentimento misto che mi ha fatto riflettere. Da una parte si sentivano felici di quanto realizzato e anche della fine di tanto sforzo, ognuno di loro era davvero stremato. Dall’altro il dubbio di non aver saputo esprimere fino in fondo il potenziale del tema dell’Expo, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, da aggiungere a un senso d’incertezza per il futuro che li attende.
Quel sentimento misto l’ho anch’io, durante questi mesi spesso mi sono sentito un Don Chisciotte, non tanto per i presupposti e le teorie portate avanti in modo notevole da molti pulpiti. Quanto per la loro messa in pratica, latente appena varcata la soglia del 98 % dei ristoranti e durante le celebrazioni avvenute che nella maggior parte dei casi hanno proposto il cibo come non dovrebbe essere sotto ogni punto di vista.
Questa tendenza non è stata smentita nemmeno alla conclusione, nel buffet dedicato a noi Ambassador, offerto dall’organizzatissima Coldiretti, non c’era quasi nulla che potessi mangiare. Molta carne e formaggio, polenta giallo canarino e pane rigorosamente bianco, poche verdure come nessuno vorrebbe mangiare, spinaci marroncini e patate cotte con la pancetta. Mi dispiace dire questo perché siamo stati accolti con cuore e generosità, a loro discolpa forse non sanno, però davvero, devono cambiare molti presupposti, da parte di chi produce e non da ultimo di noi cuochi.
La cucina non corretta porta inesorabilmente ad accentuare la tendenza in corso con il dilagare di malattie diventate epidemie, il prosciugamento delle risorse e un inquinamento non più sopportabile. E’ paradossale, è così gratificante mangiar sano, essere parsimoniosi e generosi, perché non farlo? Il pianeta e le sue risorse sono fonte di felicità, perché non rispettarlo?
Sergio Mattarella, con un discorso davvero ricco di contenuti, espresso con la chiarezza che si addice al capo di stato di un grande paese, e le personalità presenti, hanno parlato del lascito Expo, riassunto nella Charta di Milano e della prospettiva bellissima che la città diventi il centro mondiale dell’alimentazione e dei suoi valori.
Beh, perché il cambiamento avvenga la teoria va messa in pratica, ciò è indispensabile e impellente, altrimenti teorie e parole rimangono aria fritta.
Tutti sappiamo che cosa è giusto fare, il primo passo è scegliere il biologico (troppo poco presente in Expo), pensate c’è ancora qualcuno che sostiene che in fondo non è dimostrato quanto i pesticidi siano dannosi.
Scegliere il sano con un cibo il più vegetariano possibile, l’etico smettendola con gli sprechi e con la sovralimentazione, a favore di coloro che hanno di meno, il morale facendo a meno di quella triste proteina proveniente dagli allevamenti lager.
Non servono sbandieramenti e rivoluzioni, per cambiare le cose è sufficiente che nel nostro piccolo modifichiamo il contenuto del piatto che mangiamo ogni giorno. Si sa tanti piccoli fanno uno grande, in questo modo saremo protagonisti del cambiamento, finalmente positivo, del mondo.
Mi piace molto l’idea proposta da molti economisti della decrescita. Questa è legata ai bisogni di ognuno che possono essere facilmente ridimensionati, perché gonfiati in gran parte dalla tendenza morbosa dell’economia di crescere a tutti o costi, sprecando beni preziosi e quel che è peggio, diminuendo la libertà delle persone costrette a produrre a dismisura, tenute per questo al guinzaglio corto per dei fini che è appurato sono poco virtuosi. Davvero bella anche la prospettiva di rendere le famiglie autonome e quindi responsabili dell’energia prodotta e consumata, quanti bei sentieri da imboccare!
Oggi a Giumaglio mi sono imbattuto in una simpatica coppia di persone anziane. Quarantacinque anni fa, freschi sposi e appena costruita la loro casa, hanno pensato di piantare nel retro una palma che, nonostante la non coerenza con il luogo e il clima, è cresciuta alta e rigogliosa.
La signora mi ha confidato che non ha mai capito bene perché a suo tempo l’avessero voluta, in fondo non gli è mai piaciuta e preferisce di gran lunga noci e frassini. Così, proprio oggi e mentre passavo da lì, hanno deciso di tagliarla. Mi è sembrato un avvenimento importante per loro, li ho visti uniti e solidali nella scelta, aspetto questo non da poco per molte comunità famigliari, hanno celebrato un rito per sistemare una cosa lasciata in sospeso troppo a lungo. Lui cercava di darsi un contegno recitando la sua parte di uomo con la testa sulle spalle, lei mi ha confidato di non sentirsi completamente a suo agio per quanto avvenuto; nel tempo verso ogni essere vivente si sviluppa una relazione e porvi fine è un atto importante. E pensandoci bene quei pezzi di palma sparsi sul sentiero facevano una certa impressione.
E così va il mondo, molte volte produciamo senza pensare fino in fondo a conseguenze che il più delle volte possono essere intuite. Ad esempio se inquiniamo, il pianeta ne soffre e quindi anche noi, se mangiamo in modo non corretto la conseguenza è ancora più diretta ma ha magari bisogno di qualche anno per manifestarsi, se maltrattiamo o siamo all’origine della sofferenza di altri esseri subito sentiamo che quell’atto non va bene per noi in primis.
Mantenere quella sensibilità è fondamentale per saper scegliere ciò che è giusto e una società nella quale si alimenta l’insensibilità va corretta e guarita.
Come afferma il mio mentore, Marco Ferrini, errare è umano, perseverare è diabolico, correggersi è divino.
Ogni nostra azione, anche la più piccola, genera un risultato, importante verso gli altri esseri e insegnamento per noi stessi. Non possiamo aspettarci che qualcuno agisca per noi, nemmeno il pensiero più luminoso, se non espresso e non agito, porta a risultati.
Negli anni, studiando e confrontandomi, ho cercato di capire che cosa fosse giusto per me, per gli altri, per il pianeta e per tutti gli esseri; il più grande risultato, nel mio piccolo è essere riuscito a metterlo in pratica, a dimostrazione di come ogni cambiamento sia possibile.
Mi piacerebbe davvero che la mia esperienza possa essere messa al servizio della comunità, contribuendo ad esempio a far diventare Milano il centro della cultura del cibo, quella che migliora le condizioni di vita di tutto e di tutti.              
                                                                                                                             
                                                                                                                            Cari saluti
                                                                                                                  Pietro Leemann 

NOTIZIA DELL’ULTIMA ORA

SIAMO RIUSCITI, PRIMA DELLA FINE DELL’ANNO, A PROGRAMMARE LE PRIME LEZIONI DI CUCINA SINGOLE SU TEMI MOLTO INTERESSANTI. I SEGRETI PER CUCINARE SANO E VEGETARIANO IN MODO GOLOSO E SEMPLICE. LE ANIME DELLA SCUOLA SARANNO SAURO RICCI, IL DIRETTORE DIDATTICO, FABRIZIO MARINO, CHEF ESECUTIVO DEL JOIA E GRANDE COMUNICATORE. COINVOLGEREMO ANCHE RELATORI ESTERNI CHE STIMIAMO MOLTO E CHE PORTERANNO LA LORO CONOSCENZA.

STIAMO PROGETTANDO IL NUOVO MENU PER L’INVERNO, NUOVI PENSIERI IN VISTA! 

JOIA ACADEMY
The gourmet vegetarian school
Via Casati 31 20124 Milano
PROGRAMMA DI LEZIONI SINGOLE PER APPASSIONATI DI CUCINA, APPROFONDMENTI SU TEMATICHE DI CUCINA CONTEMPORANEA GOURMET  
Dalle 19.30 alle 22
Costo della lezione 90 euro, di cinque lezioni a scelta 360 euro
I corsi sono sia teorici che pratici
PRENOTAZIONI: silvia.zago@joia.it, oppure attraverso il Joia  
LE BASI DELLA CUCINA VEGETARIANA E OLTRE

Mercoledì 18 Novembre
Le verdure, come tagliarle in modo accattivante e come trasformarle per renderle più digeribili.
I fondi di base della cucina vegetariana, come farli diventare zuppe corroboranti
Docenti Sauro Ricci e Pietro Leemann
Venerdì 20 Novembre 
La pasta fresca e i ravioli senza uova, con farine non raffinate
Trucchi per prepararla e conservarla, come preparare dei primi piatti diversi e stuzzicanti.  
Docente Fabrizio Marino  
Lunedì 23 Novembre
Muffin, torte, biscotti di Natale gluten free
Docente Barbara Silanus, specialista in pani e dolci, senza glutine e golosi  
Giovedì 26 Novembre  
Come preparare il latte di soia e il tofu a casa, dall’A alla Z
Sue coniugazioni in piatti gustosi e veloci, la maionese vegana migliore del mondo 
Docente Sauro Ricci  
Venerdì 27 Novembre 
Il seitan fatto meglio di come lo si acquista e in modo economico, i ceci come sostituto delle uova
Docente Fabrizio Marino  
Martedì 1 dicembre 
Dolci vegan  
Crostate, mousse, biscotti e torte senza prodotti di origine animale ma davvero buoni  
Docente Raffaele Minghini 
Mercoledì 2 Dicembre  
Finger food veg
Idee belle e golose per aperitivi sani 
Docenti Sara Nicolosi e Cinzia Delauri, di Al Tatto, Buonissimo catering vegetariano, sono davvero brave!  
Giovedì 10 dicembre
Piatti vegetariani di Natale
Menu dall’antipasto al dolce  
Docente Sauro Ricci  
Venerdì 11 Dicembre
Antipasti gourmet
Paté, terrine, insalate diverse, salse sfiziose  
Docente Marco Tinti
Mercoledì 18 Dicembre
Sguardo alla cucina Orientale
Dal sushi, alle verdure fermentate, al tempura
Docente Fabrizio Marino 
Ristorante Joia – Alta Cucina Naturale
Via Panfilo Castaldi, 18, 20124 Milano
Orari di apertura: Colazione 12.00 – 14.30 Cena 19.30 – 23.00
Chiuso il Sabato a Mezzogiorno e la Domenica
Email: joia@joia.it
Phone: +0229522124