Carissimi amici, è innegabile in agricoltura come in tutti gli altri settori stiamo vivendo il periodo di crisi più acuto in assoluto, ma vi è qualcuno in Italia ed anche in Trentino che ha voglia ed evidentemente motivo di festeggiare ugualmente.
Sapete chi? La Coldiretti!
Pensate sono oltre 310.000 le aziende agricole che hanno chiuso dal 2000 eppure Coldiretti invece di pensare a come invertire la rotta di questa debacle pensa a organizzare manifestazioni di giubilo e a festeggiare,
riusciendo a riempire la città di Trento di bandiere e palloni gonfiati gialli e udite udite affittando per l’occasione il Teatro sociale che immagino gli sarà costato una cifra, invitando politici ed amministratori pubblici, anche contadini, relegati quest’ultimi però in un recinto a parte in piazza Battisti con tanto di maxi schermo… non sia mai che si mescolino con le autorità, e diffondendo dal palco la ricetta miracolosa per uscire subito da questo brutto periodo di crisi.
Sì sì!
E sapete qual’è la ricetta? Sfruttando in modo positivo i boschi, ha detto Moncalvo!
Non ci credete? Leggete qui! Si, per Moncalvo la soluzione sta tutta qui. Ma guarda tu, noi che siamo qui vicini ai boschi da soli non c’eravamo arrivati… .
Io non so se chi ha partecipato alla manifestazione si è reso conto, ha capito bene il motivo della festa e udito questa sparata,
io penso e mi auguro di no, altrimenti qualcuno gli avrebbe ricordato che i boschi da noi sono già “coltivati” e che sopratutto, ahimè, in giro per le campagne si incomincia a intravedere qualche campo fertile abbandonato, qualche stalla abbandonata, il che dimostra che c’è ben altro da fare che coltivare i boschi.
Caro Moncalvo non sarebbe meglio trovare le cause di questo abbandono e intervenire lì prima di sparare la boutade sui boschi?
Ma Coldiretti, ed anche gli altri sindacati agricoli a dire il vero, sono così, vivono in un mondo tutto loro: questo è l’unico settore in assoluto che non conosce crisi, in quanto i suoi occupati crescono in continuazione, lo possono notare gli associati che frequentano i loro uffici. Daltronde se gli mancasse il lavoro, loro avrebbero modo di inventarselo, a spese degli agricoltori naturalmente,
i corsi e la burocrazia sono ormai la croce di ogni azienda agricola.
Loro, i sindacati, invece non hanno obbligo di presentare bilanci, zitti zitti intascano perchè ogni servizio che “offrono” agli associati è ben remunerato, hanno una resa garantita mese su mese da ogni pensione erogata, non importa se questa rasenta il ridicolo, cosa pretendi? hai versato poco, aspettati poco: Gesmundo, il segretario generale, lui sì che ha versato … .
Ti credo che loro hanno motivo di festeggiare. 
Possibile che possa continuare così? Possibile che nessuno si accorga? Possibile che nessuno reagisca?
E allora mi piacerebbe sapere da chi agitava quelle bandiere gialle o si portava a casa uno di quei bei palloni gonfiati o applaudiva ai discorsi di questi sindacalisti: ma sapete perchè è stata organizzata quella festa? E sopratutto: sapete chi alla fine la pagherà?
Sarei curioso di avere una risposta.

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