L’Alto Adige è una provincia che noi “cugini” trentini guardiamo con ammirazione, per la capacità, sia politica, sia culturale, di fare squadra per un’immagine unitaria di qualità.

È così che anche le cantine sociali puntano su prodotti di qualità e a volte di nicchia come il Kunst.stück, vino prodotto dalla Cantina di Caldaro.

…ogni vendemmia la sua storia, ad ogni storia il suo vitigno; da Kaltern l’omaggio alla straordinarietà che ogni vendemmia racchiude. Nasce il progetto kunst.stück

La traduzione dal tedesco significa opera d’arte, la cantina individua in ogni annata quale vitigno ha avuto una resa ottimale in termini di qualità e ne produce un vino, imbottigliandolo solo in formato magnum e in numero corrispondente all’annata della vendemmia; esempio: il 2014 è stato il primo anno di produzione, il vitigno che ha dato il meglio è stato quello di Pinot Bianco, e sono state prodotte 2014 magnum, nel 2015 ne verranno prodotte 2015 e così via.

Questa eccellenza ha come etichetta un’altra opera, che è stata scelta da una giuria competente: “Il tema da sviluppare doveva raccontare di un lago che un tempo era mare, di un vigneto che conserva nel suo suolo tracce di conchiglie, del ricordo quasi nostalgico di un tempo passato e della gioia che anima la vita del lago”.

Un tema che ha visto la vittoria di Claudio Paternoster, architetto altoatesino.

Vediamo anche la degustazione:

Fermentazione spontanea in botte grande francese e permanenza sulle fecce fini per 12 mesi. 13,5%

A naso è fine, con frutta gialla esotica matura, note tostate, speziate,vaniglia, e una nota minerale e di erbe aromatiche. In bocca una bella acidità, su un equilibrio che dà piacevolezza, eleganza, lunga la persistenza.

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