Ho sempre pensato (fingendo di non crederci) che la mia razza bruno trentina nascondesse in sé una dose di autolesionismo. Non ce ne siamo mai accorti ma ora tocca a noi. Certo che quello che scrivo risulterà un po’ forte per la mia cattolica e celtica razza piena di sogni, di chimere e favoritismi vari. Certo dispiacerà a chi ha
Continua a leggere...Anche il sistema vitivinicolo trentino – come l’intero comparto agricolo locale e nazionale – sta subendo pesantemente gli effetti dell’emergenza COVID-19. Al calo dei consumi legati alla chiusura di bar e ristoranti, agli impedimenti nel reclutamento della manodopera e alle difficoltà finanziarie delle aziende, si aggiunge un problema che emergerà con tutta la sua forza in vista della prossima vendemmia,
Continua a leggere...Paolo Rumiz è un autore che mi è sempre piaciuto. Su Repubblica del 30 marzo sotto il titolo – Ripenso al Papa che mi disse “Riposeremo dopo” – ad un certo punto scrive: “Oggi, con la morte in casa che falcia più di una guerra e con la fallimentare cultura del consumo che mostra di aver devastato clima, salute e
Continua a leggere...Adesso che nolente mi sto assuefacendo ai domiciliari, si accavallano pensieri disparati, dai ladri forzatamente inoperosi, alle future mangiate di pesce e selvaggina in ripopolamento, a come saranno capelloni anche quelli che non hanno fatto il ’68 o ridicoli quanti si saranno fatti l’auto-sfumatura e via cioncionando. Già stanco anche della valanga di battute audio/video che girano sui cosiddetti social,
Continua a leggere...Un Poli (Giulio) ci ha lasciato, lasciando un po’ di nostalgia in tutti noi che andavamo a comprare la grappa, lì vicino al lago dedicato alla madre di San Vigilio. I Poli, una tribù di distillatori tutti amici e tutti competitivi tra di loro per realizzare un prodotto raffinato. Un più su, a Ciago, faceva la stessa cosa anche l’Onorino
Continua a leggere...Era una gelida mattina di un fine febbraio di ormai tanti anni fa. Davanti all’albergo di via Romagnosi, a Trento, fra marciapiede e strada, la neve ammucchiata pareva di vetro. L’ospite londinese era già pronto, ma non mi pareva vestito a sufficienza. Del resto, per ricordarsi del Tamigi ghiacciato bisogna andar indietro parecchio, molto più dei suoi settant’anni. Non si
Continua a leggere...Finalmente uno sprazzo di frizzante buon umore stasera, ad interrompere per un attimo il buio di queste giornate che mi scoprono così spesso con gli occhi umidi e i pensieri fragili. Basta così poco, a volte, per farsi amica la notte. Una semplice pizza condita con le cipolle, desiderata per tutta la giornata con la stessa bramosia intemperante e sognante
Continua a leggere...Io: “Lidia, te voi bem!”. Lidia: “A questa te ghe voi bem ti; l’è questa che parla”. Cosimo Piovasco da BordeauxÈ lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco,
Continua a leggere...«Ahi serva Nosiola, di dolore ostello, vino sanza nocchiere in gran tempesta, non vigna di provincie, ma bordello!» Tags: Nosiola,gdo,cavit Cosimo Piovasco da BordeauxÈ lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo
Continua a leggere...[ Immagine gentilmente concessa da winemag.it ] Il pluralismo è uno degli elementi costitutivi del vino territoriale. Forse il più importante. Di sicuro è imprescindibile. Il pluralismo delle esperienze vinicole radicate dentro il territorio crea valore. valore economico e valore sociale. Un valore progressivo che accresce la qualità e plasma il profilo identitario di un territorio che si arricchisce e
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