piano vino

Il Piano Vino c’è. L’assessore all’Agricoltura Tiziano Mellarini ha convocato per venerdì prossimo gli stati generali della viticoltura trentina. Lo ha fatto ieri con una lettera inviata a tutti i progatonisti del settore: 46 gli indirizzi a cui è stata inviata la missiva. Dal presidente dei Vignaioli Balter, al presidente della Federazione Coop Schelfi, e poi consulenti, industriali, presidenti di

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Oggi, finalmente, la giunta provinciale ha dato il via libera alla seconda fase del Piano Vino. Il mondo va avanti, o indietro, comunque cambia, e la politica, purtroppo, arriva in ritardo.  Ma non ci bada. Anzi, non se ne accorge nemmeno. Si chiama autoreferenzialità. Cantine Mezzacorona, che è buona parte dell’immagine del Trentino vitivinicolo nel mondo, si prepara alla quotazione

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Che fine ha fatto il Piano Vino che avrebbe dovuto, che dovrebbe, salvare la viticoltura trentina e non solo quella? Lo studio di dieci pagine – secondo le indiscrezioni costato dieci mila euro – realizzato dai quattro saggi (Enrico Paternoster, Emilio Pedron, Attilio Scienza e Fabio Piccoli), chiamati al capezzale del mondo del vino trentino dall’assessore Mellarini, è sparito dalla

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